Capita a tutti che le cose non vadano lisce come l’olio, ci sono sempre eventi che ci distraggono da obiettivi che ci prefiggiamo. Potrebbe essere il lavoro, piuttosto che lo studio o la famiglia.

A volte non siamo nemmeno noi a decidere, ma le decisioni degli altri ad influenzare la nostra vita, a condizionarla o a caratterizzarla.

Il tempo passa, porta con se le opportunità, e se ci passano davanti e non siamo pronti a coglierle restiamo lì, a guardarle allontanarsi, e magari ad aspettare, se ci saranno, le prossime.

Per Marco è stato così, tra un periodo di pausa e l’altro, tra un problemino è l’altro, frequenta la nostra palestra da 11 anni, ha iniziato piccolissimo, forse tra i primi iscritti, ha visto amici e compagni di corso superarlo di grado, ma lui è sempre lì, si allena quanto può, ogni tanto riesce a prendersi qualche soddisfazione, gioisce per gli altri, felice di far parte di questo mondo.

Oggi ha 18 anni, ma per noi è sempre Marcolino.

“Posso dire che il mio rapporto con la palestra, e in generale con il Taekwon-do, è stato molto particolare.

Ho conosciuto infatti questa arte marziale per caso, quando ho iniziato a praticare ero un bambino di 7 anni con tanti problemi e pochi sogni.

La prima persona che mi si è presentata davanti è stata Anastasia, persona speciale.

Avevo praticato molti sport prima d’ora, molti dei quali di squadra, ma paradossalmente nessuno mi aveva mai fatto legare con i miei compagni quanto lo avesse fatto questa arte marziale.

Nel mio percorso ho conosciuto molte persone, molte delle quale sono diventati amici, altri in veri e propri punti di riferimento nella mia vita, con i quali ho condiviso tante esperienze che tutt’oggi mi porto dentro.

Devo molto anche a Master Dino, non solo per essere stato sempre il primo a dare l’esempio a tutti noi, dedicando anima e corpo al Taekwon-do, ma anche perché ci ha insegnato in modo egregio tutti i valori di questa arte marziale, perché ci ha sempre seguito facendo attenzione ad ogni nostro problema, perché per lui non siamo solo degli allievi, ma dei germogli che un domani diventeranno delle imponenti querce.

Ora ho 18 anni, e capisco che se sono fatto in un certo modo lo devo anche a quelli che sono i miei maestri passati e presenti:

Come ho già detto, Master Dino è la prima persona a cui sono riconoscente per tutto ciò che fa per noi.

Un ringraziamento speciale va anche ad Anastasia, che come maestro mi ha visto crescere e trascorrere la mia infanzia piuttosto travagliata, ed oggi come compagna di allenamento sta vedendo scorrere la mia adolescenza. Anastasia non è solo una maestra, ma anche una seconda mamma, una persona per la quale gioisco ad ogni suo risultato, come se fosse stato raggiunto anche da me. Una persona che tutt’oggi mi infonde forza soltanto guardandola e mi ricorda da dove ho iniziato.

Penso che sia doveroso per me parlare anche dei miei compagni di allenamento, molti dei quali ho visto iniziare da bambini, più piccoli di me, come Marco, Karim e Michelangelo, e che hanno finito per superarmi, e sono davvero contento, perché noi ci alleniamo tutti insieme duramente non solo per noi, come ci insegna il Master, ma anche per coinvolgere e far migliorare gli altri.

Un ringraziamento anche a chi in passato mi ha sostenuto, come il caro maestro Alessandro, con il quale ho legato tantissimo, mi ha sempre saputo capire, e il suo ricordo lo porto ancora con me.”

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