Alberto ha 42 anni, e frequenta la palestra da qualche anno, dato che i suoi due figli sono iscritti.

E’ sempre stato attratto dalle arti marziali, ma molto indeciso se praticare, ma dopo due anni di indecisioni ha finalmente fatto il passo, e che passo direi!

Purtroppo il suo lavoro lo porta ad essere discontinuo, viaggia spesso, anche all’estero. Ma si è appassionato tantissimo, per cui non è stato raro che per non perdersi l’unica lezione della settimana, sia atterrato all’aeroporto di Cagliari e sia venuto direttamente in palestra senza passare da casa.

La passione non ha età, e la sua gli ha permesso, a 42 anni, di bruciare le tappe così in 10 mesi è passato dal grado di cintura bianca, al grado di verde superiore, ha superato i figli che non hanno nascosto di essere gelosi.

Oltre che appassionarsi all’arte del Taekwon-Do, Alberto si è appassionato anche alla storia della Corea (paese di origine del Taekwon-Do) e alla cultura orientale in generale, diventando così un valido aiutante per apprendere e capire meglio il Taekwon-Do.

Tra l’altro è una persona che ha una vasta cultura, ed è un piacere ascoltarlo mentre espone un argomento da lui approfondito privatamente.

Alberto da praticante è diventato una preziosa risorsa, dalla quale posso apprendere.

Ogni anno fortunatamente si aggiunge al gruppo qualche persona che più che un allievo diventa un Amico.

La pratica sul tatami mi ha permesso di conoscere meglio Alberto, l’ho visto impegnarsi tantissimo, sudare e dare tutto se stesso, è stato davvero un piacere scoprire che un genitore possa essere anche uno dei più cari allievi.

“Ormai che senso ha? Questo mi son chiesto per ben due anni, vedendo i miei figli tornare stanchi, felici, entusiasti dagli allenamenti di Taekwon-do e pensando che, fin da quando avevo la loro età, mi sarebbe sempre piaciuto imparare le arti marziali.
Ma alla fine il fascino della nuova sfida a me stesso ha prevalso e, a 41 anni, mi sono messo in gioco. Con risultati a dir poco sorprendenti. L’ambiente della palestra è eccezionale: quasi una famiglia dove, nonostante le differenze di età e storia personale, ci si supporta e incoraggia a vicenda come se ci si conoscesse da sempre. Gli insegnanti incredibili: il perfezionismo (intercalato da battute esilaranti) di Penny, l’entusiasmo di Anastasia, l’attenzione di Dino per le esigenze e i limiti delle singole persone. La “corsa a tappe”, con gli esami cadenzati secondo le esigenze di ciascuno. L’approccio non solo fisico ma filosofico e culturale tipico delle arti marziali orientali. Impossibile non appassionarsi.
Unico inconveniente: il rischio di non poterne più fare a meno è molto elevato!”

Una risposta

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