Quando un genitore propone al figlio di intraprendere un’attività sportiva, può capitare che il bambino si dimostri restio per timidezza.

Il genitore, vedendo gli altri bambini effettuare l’attività sportiva divertendosi, potrebbe pensare che solo il proprio figlio sia timido, oppure che sia l’unico caso di bambino timido approdato a quella attività sportiva.

E’ naturale per un bambino dimostrarsi timido e timoroso, si avvicina ad un luogo sconosciuto, dove trova persone sconosciute, che tra i tanti aspetti costituiscono un GRUPPO, e il bambino potrebbe chiedersi se quel GRUPPO sia disposto ad accettarlo.

Nella capacità di un Educatore Sportivo di gestione della timidezza di un bambino, sta la differenza tra la nascita o meno di un nuovo sportivo.

Forse un adulto non si rende conto, ma nonostante abbia più esperienza di vita di un bambino, si comporterà allo stesso modo.

Se invitato ad una festa, non conoscendo nessuno se non l’organizzatore, un adulto inizialmente cercherà di orientarsi nel locale, e si guarderà intorno cercando di capire quale sia l’atmosfera della festa, per poi decidere se adattarsi socializzando oppure far trascorrere il tempo a sua disposizione sino a che riterrà opportuno andare via.
Certo tutto sarebbe più semplice se l’organizzatore presentasse tra loro gli invitati.

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