Chiara ha 17 anni, e per un anno dovremo fare a meno di lei dato che andrà a studiare all’estero.
In realtà la conosco da moltissimo tempo, perché il fratello maggiore ha frequentato l’Accademia prima di lei.
Quando si è iscritta però non l’avevo riconosciuta, quando ho realizzato chi fosse, è stato un piacere per me averla come allieva.
Ma le sorprese che mi ha riservato Chiara non sono finite. Dietro quel viso angelico, nasconde una forte personalità, nascosta dalla sua timidezza ed educazione. Ha un forte spirito di sacrificio, ed è molto determinata.
Tutte queste qualità le ha maturate, o forse le ha solo scoperte, con la pratica del Taekwon-Do, che lei definisce uno “stile di vita”, in quel gruppo che sempre lei definisce una “seconda famiglia”.
Per Chiara è stata determinante l’amicizia con i compagni, e gli insegnamenti della pratica, perché l’hanno aiutata a sentirsi più sicura di sé, e ad affrontare le difficoltà. Ha stretto rapporti d’amicizia che vanno oltre il tempo e le distanze, un legame reale e forte.
Chiara ci mancherà, perché è un piacere insegnare a ragazzi come lei, educati, sempre presenti e pronti ad impegnarsi sempre al massimo.

“Molti possono pensare che tre ore alla settimana sia una parte piccola e irrilevante della routine di tutti i giorni. Sicuramente si pensa anche che il taekwon-do sia meno importante rispetto a sport più conosciuti. Ma bisogna vederla da un’altra prospettiva: qualunque sport tu faccia nel quale ci metti impegno e determinazione ti porta ad avere risultati, ma come mi hanno detto, se vuoi fare fitness vai in palestra, se vuoi fare taekwon-do non c’è solo il corpo ma anche la testa.

Io pratico questa arte da praticamente tre anni, ho iniziato per puro caso, ma non ho mai pensato di smettere, perché da attività sportiva è diventato uno stile di vita.

Sono entrata in palestra che mi veniva difficile salutare per via della timidezza, ma ormai sento tutti come una seconda famiglia, ti sostengono quando cadi ma allo stesso tempo ti riprendono quando sbagli. Anche dopo una giornata pesante è sempre bello ritrovarsi in palestra: per scaricare la tensione durante l’allenamento ma anche per scherzare con i compagni, dopo l’allenamento. Ho trovato delle persone fantastiche, quelle persone che se un domani dovessi rincontrare per caso, le saluterei con lo stesso calore con cui le saluto oggi; un rapporto che va oltre il tempo ma si è fondato su legami reali e forti.

Il grazie più importante lo direi al master, e alle altre insegnanti che insegnano quest’arte nel modo migliore, che studiano e cercano sempre nuovi metodi per migliorare. Li ringrazio perché hanno sempre teso una mano d’aiuto anche se non riguardava la palestra, perché è questo che fa la famiglia alla fine.”

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