Credo che il vero vincitore di una competizione sia solo il primo classificato, l’unico che non ha mai perso, colui che sale sul gradino più alto del podio.

Le medaglie d’argento e di bronzo sono solo dei contentini, un modo per addolcire la sconfitta, un po’ come la medaglia di consolazione per chi non ha vinto nulla, chi si piazza dal 4 posto in poi.
Io non credo molto nelle medaglie di consolazione, esiste la sconfitta e si deve accettare.

La sconfitta fa crescere, motiva, da la forza per fare di più e meglio.
La vittoria soddisfa, è bellissima, ma allo stesso tempo il senso di appagamento potrebbe indurti a non riflettere sugli errori, e su come si potrebbe migliorare.

Fondamentalmente il risultato mi interessa solo quando ritengo che l’atleta sia maturo per ottenerlo, quando le sue prestazioni sono tali da potersi confrontare con i migliori atleti della competizione.

Diversamente, in un atleta che deve maturare esperienza e capacità, non mi interessa molto il risultato quanto il fatto che sia disposto a mettersi in gioco, a provare e riprovare, disposto a non arrendersi di fronte alle difficoltà, a non mollare di fronte alla superiorità dell’avversario.

Non importa quante competizioni di livello occorreranno per maturare l’esperienza, quanti allenamenti dovrà sostenere per migliorare, e se ci vorrà ancora un anno o cinque…

Quello che conta è esserci, sempre, con un sogno in testa, e un cuore grande per crederci.

I ragazzi sono rientrati dal Campionato Europeo 2019, senza medaglie, ma con una grande esperienza da elaborare per poter fare meglio da ora in poi, e per trascinare tutta la nostra scuola verso l’obiettivo di crescere.

Grazie ragazzi per il vostro impegno e grazie alle vostre famiglie per il loro grande supporto.

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